Il vocabolo Marmo deriva dal greco ed il suo significato è PIETRA SPLENDENTE.
Il marmo si forma attraverso un processo di metamorfosi da rocce sedimentarie attravarso l'azione combinata di della temperatura e della pressione alla quale la struttura di questa roccia viene sottoposta sin dall'origine. Il suo colore dipende dalle impurità minerali (argilla, limo, sabbia, ossidi di ferro ecc ecc ) esistenti all'interno della roccia sedimentaria all'origine. Nel corso del processo metamorfico le impurita' vengono spostate e ricristallizzate a causa della pressione e del calore.
I marmi bianchi sono dunque l'esito della metamorfizzazione di rocce calcaree prive di impurità.
Nel caso del marmo bianco di Carrara, le vallate profonde e le pareti scoscese delle Apuane si sono formate a causa di una sedimentazione (soprattutto di calcari) avvenuta in ambiente marino, milioni di anni fa. Le pressioni esercitate da parte di altri depositi marini hanno determinato, a causa dell'innalzamento della temperatura, fenomeni metamorfici che hanno trasformato i calcari purissimi nei preziosi marmi bianchi di Carrara. Universalmente noti come i piu' pregiati del mondo
Le principali tecniche di lavorazione sono:
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Lucidatura–Levigatura: per la lucidaturadei prodotti finiti e delle lastre si utilizzano lucidatrici con manettone, a ponte e a nastro. Molto più diffusa è però la lucidatura chimica, che fa uso di prodotti chimici come gli acidi. Per il marmo vengono selezionati acidi contenenti alcuni ossidi, che impediscono alle sostanze corrosive di rovinare il pavimento. Altre sostanze utilizzate sono i lucidanti, composti che vengono sfregati sul pavimento per accentuare/aumentare la lucidità del marmo.
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Fiammatura: insieme alla lucidatura è la tecnica di lavorazione più usata su superfici. Viene usata per le pavimentazioni esterne perché offre sia un piacevole effetto decorativo che un effetto antisdrucciolo. Questa lavorazione prevede uno shock termico, provocato da un cannello alimentato con ossigeno e propano, che fa scoppiare la superficie della lastra facendone risaltare il colore naturale e conferendole una certa rugosità.
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Bocciardatura: è una tecnica utilizzata per conferire alla lastra un aspetto di superficie scolpita e quindi non semplicemente levigata, lisciata. Le macchine per questo tipo di lavorazione utilizzano un piano rulli per lo scorrimento del materiale da lavorare e un martello pneumatico provvisto alla sua estremità di utensili di materiale duro che hanno lo scopo di scolpire la superficie.
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Sabbiatura: prevede una levigazione della lastra sfruttando il getto di acqua mista a sabbia attuato da un ugello che scorre a velocità regolabile sul pezzo da lavorare, adagiato anche in questo caso su un piano di rulli.
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Spazzolatura, antichizzazione: è una tecnica che serve per conferire alla superficie della lastra un aspetto consumato (per questo è chiamata anche antichizzazione). La lavorazione si esegue mediante l'uso di spazzole abrasive applicate a macchinari per la levigatura. Le spazzole vanno ad incidere maggiormente là dove il materiale presenta concentrazioni più tenere e quindi si ottiene una superficie irregolare ma lucida. Questa tecnica si va via via sempre più diffondendo ed è possibile intensificare l'effetto mediante la precedente.
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Acidatura: mediante appositi acidi che operano una corrosione sulla lastra, la superficie del marmo viene incisa creando una finitura grezza anticata che mette in evidenza le venature del marmo che vengono, a seconda del grado di acidatura scavate ancor di più. Questa tecnica rende la lastra in precedenza lucida o grezza anticata con una finitura che però si presenterà irregolare e con delle morbide cavità. L' acidatura è efficace sulla maggior parte dei marmi morbidi, molto dipende dalla durezza e composizione dello stesso.